Il nostro libro si apre con il racconto di una situazione di normalità lavorativa, agli albori dell’era digitale. Siamo nel 2000, e per salire su treno da Milano per Roma occorreva fare il biglietto in agenzia, o in biglietteria della stazione, con qualche giorno di anticipo. Andava perciò pianificato bene sia il viaggio che gli spostamenti. Una volta in stazione occorreva fare alcune procedure manuali, in primis obliterare il biglietto nelle macchinette gialle. Una volta in viaggio usare il telefonino non era sempre agevole poiché la connessione al roaming saltava spesso. E dovevamo sempre ricordarci, tra le altre cose, di non perdere il biglietto cartaceo così da riconsegnarlo all’amministrazione per la nota spese. In pratica, il mondo dematerializzato ancora non era arrivato. Cos’è successo in venti anni? Che tutta una serie di operazioni sono state disintermediate da applicazioni digitali, che l’uso di carta e altri materiali si è ridotto drasticamente. Il digitale ha permeato talmente tanto la nostra vita e la nostra quotidianità che fatichiamo a ricordarci com’era il mondo di prima, quel mondo analogico nel quale siamo diventati adulti. La Grande Trasformazione Digitale è entrata di prepotenza nelle nostre vite modificando il modo di lavorare, di comunicare, di relazionarci con gli altri, di acquistare, di consumare beni e servizi, e forse anche di pensare, modificando il nostro mindset ben più di quanto siamo disposti a riconoscere. Sono nate decine di migliaia di aziende che hanno prodotto le applicazioni che segnano, e disegnano, la nostra quotidianità. Dalla spesa alimentare allo smart working, dalla scuola in DAD al fascicolo sanitario elettronico, dai tour operator online all’intrattenimento Netflix fino al rapporto con la Pubblica Amministrazione, è difficile individuare un ambito in cui il digitale non sia penetrato in modo deciso e pervasivo. Un processo profondo, impattante, irreversibile.
Il testo parte dal racconto della Grande Trasformazione Digitale che necessitava di una piattaforma abilitante, infine arrivata e che chiamiamo Cloud Computing. Un ecosistema ricco di strumenti che possono essere interconnessi in infiniti modi per creare valore per l’impresa. Un sistema alquanto concreto composto da tecnologie, sistemi informativi, servizi, data center, infrastrutture, processi di migrazione, nuove professionalità e un’infinità di applicazioni. La ragione per cui questa “nuvola” ci piacque fin da subito è che consentiva di integrare e abilitare un’offerta sempre più complessa e sofisticata di tecnologie. Nella prima parte del libro abbiamo provato a raffigurare uno scenario del grande processo di digitalizzazione dell’economia e della società italiana, fornendo alcune previsioni su possibilità a venire. È indubbio che una completa digitalizzazione della nostra economia, e della vita sociale, sia ancora ben lontana, ma è altrettanto indubbio che possa creare opportunità a tutti i livelli, dal mondo del business all’occupazione.
La crescita dell’e-commerce, ad esempio, è uno degli indicatori più significativi di come le aziende abbiano cercato nuovi accessi ai mercati e di come i consumatori abbiano bisogni ed esigenze sempre più sofisticate e personalizzate. Anche la Pubblica Amministrazione, storicamente molto lenta nell’implementare ogni livello di innovazione, ha finalmente compreso che la digitalizzazione è una conditio sine qua non. Lo abbiamo visto per esempio con le piattaforme di didattica a distanza nei durissimi mesi del lockdown o con il lavoro agile che ha consentito al personale sanitario di visitare i pazienti anche da remoto. Tutto ciò ha creato un’autentica esplosione della domanda di servizi cloud, e non è un caso che circa 50 miliardi di euro sono allocati dal PNRR per completare processi di digitalizzazione, una scelta che apre scenari assolutamente positivi per il mondo ICT, sistemi di intelligenza artificiale ed economia dei dati.
Nella seconda parte del libro abbiamo avuto il privilegio di dialogare, in modo aperto e costruttivo, con venti grandi protagonisti della digital transformation. Parliamo di dirigenti aziendali, direttori creativi, direttori marketing, imprenditori e Chief Tecnology Officer. Persone che ogni giorno gestiscono tecnologie, analizzano dati, coordinano collaboratori, investono risorse e studiano strategie in aziende del calibro di Fineco Bank, Auricchio, 72andSunny, Vodafone, Ipsos, Quixa, Luisaviaroma, Sergio Rossi e altre ancora. Ne siamo usciti con una convinzione ancora più rafforzata che il Cloud è certamente una piattaforma di servizio ma è altresì un modello di business per imprese e brand. La parolina magica? Scalabilità. Ovvero la capacità di un sistema capace di aumentare o ridurre prestazioni e funzionalità in base alle necessità. Aggiungere, togliere, spostare, riallocare, riordinare. In tempo reale e ottimizzando risorse. Scalabilità cui si accompagnano misurabilità e sostenibilità.
Da ultimo, nella terza parte, ci siamo focalizzati su due personas: il consumatore di domani e i Cloud Marketing Creators. Abbiamo già sperimentato nelle nostre aziende come dall’incontro tra il marketing digitale e il cloud possano nascere nuovi scenari e nuove prospettive di business. Per dare alle persone una nuova esperienza integrata tra digitale e mondo reale, personalizzata in base a esigenze, desideri, preferenze, attività, comportamenti. Abbiamo visto esplodere in questi anni il numero sia di agenzie di comunicazione che di creativi freelance. La nostra convinzione è che i Cloud Marketing Creators di domani debbano coniugare creatività e operatività, tenere cioè insieme content design, strategia, tecnologia e product management. La grande sfida per brand e agenzie è restituire alle persone delle esperienze sempre più personalizzate e in linea con interessi, desideri, proiezioni, modelli comportamentali e stili di vita. E distillare valore dai dati grazie al cloud, in modo scalabile, misurabile, sostenibile e integrato. La nuova era del Cloud Marketing è iniziata. Aziende, agenzie e brand hanno una grande occasione, quella di fare proprio la portata culturale del marketing e trasferirla in un ecosistema tecnologico nuovo, quello del cloud computing. Una sfida aperta che richiederà tutta la nostra intelligenza e le nostre migliori energie.
Simone Ranucci Brandimarte e Sergio Spaccavento
Da gennaio 2022 il libro è disponibile in formato cartaceo e digitale sui seguenti canali di vendita: